“Book Descriptions: La rigogliosa produzione letteraria di Giorgia Tribuiani sembra ruotare intorno a un punto centrale che qui è messo a fuoco in modo diretto: l’autrice infatti ha scritto queste pagine fissando il suo sguardo in quello della Medusa. Ma anziché restare impietrita è riuscita a portarci creativamente in questo luogo perturbante. Qui brevi, secchi capitoli, ci portano con spietatezza in una tragedia senza via d’uscita, vale a dire la scena in cui la persona suicida attende l’impatto. Il trauma persistente però è quello del conducente del treno, che nulla può contro l’approssimarsi ineludibile dello schianto, a dispetto di tutti i tentativi previsti dal protocollo d’intervento. La vita perduta del suicida si insinua nella vita del conducente come un elemento annidato nel profondo. I capitoli lineari e crudi in cui si ingrana questa tragedia si alternano ad altri capitoli in cui vediamo il traumatizzato cercare di gestire, nella sua vita che invece si protrae, questo suo perturbamento che gli è calato nell’intimo. Giorgia Tribuiani accompagna il suo testo con una eccellente intervista sul disturbo post-traumatico da stress al dottor Domenico De Berardis, psichiatra e psicoterapeuta, Direttore del Centro di Salute Mentale di Giulianova (TE).” DRIVE