“Book Descriptions: Queste poesie di Goliarda, prime prove letterarie, primi risultati della vocazione alla scrittura, e prime testimoni di quelle che saranno le incomprensioni e la supponenza che l’attornieranno in qualità di scrittrice, danno ragione a Cesare Garboli, il quale, nonostante tutta la buona volontà, non si sentiva di giudicarle, non di promuoverle o condannarle, ma proprio di giudicarle, come se gli avessero messo in mano un prodotto che stentava a riconoscere. La letteratura di Goliarda, c’è poco da fare, non si fa inquadrare, è talmente personale, talmente estranea a qualsiasi tipo di liturgia culturale o letteraria che si rivolge solo al gusto o al sentimento del lettore, il quale deve rinunciare ai suoi punti di riferimento, siano storici, letterari, retorici, ideologici: la letteratura di Goliarda sembra quasi una sfida a dire: mi piace o non piace senz’altro aggiungere. E questo è in realtà il suo limite, un limite che, paradossalmente, nasce dalla sua immensa forza. Goliarda ha troppo da dire e se si mettesse pure a fare letteratura, a riferirsi alla sua storia, alle sue strutture retoriche e stilistiche, alla sua ideologia, se, cioè, si costruisse anche una poetica, ne finirebbe intralciata, “disseccata”. Tutto questo non significa che di Goliarda scrittrice non si debba o possa parlare, significa solo che probabilmente con lei occorre riferirsi a categorie letterarie sdrucciolevoli, quasi da costruire man mano che si procede.” DRIVE