“Book Descriptions: «Tracciare una Storia di Marina per Poemi. Seguendo il filo delle grandi composizioni degli anni Venti cui lei stessa affida il significato di massima testimonianza spirituale; col desiderio di cogliere in questo affresco di splendore e afflizione, affollato di tutti i suoi fantasmi, l'essenza di un mondo interiore sterminato. "Sette Poemi" scelti tra i complessivi ventuno e appartenenti alla prima fase dell'emigrazione, quando la Russia sovietica è alle spalle e Elabuga di là da venire; tramati di premonizioni e consonanze oniriche, e sorretti da una retorica di nuovissimo conio, da un sentimento fratello a quello che anima la voce del tribuno Majakovskij. A questi canti il respiro emotivo della singola lirica va stretto, e Cvetaeva trova l'orizzonte loro più acconcio nella cornice distesa del poema. Quando Boris Pasternak addita «il tendere al poema» di tutti i cicli cvetaeviani, coglie il sottile crinale che corre tra i due versanti: se virtualmente ogni sua costellazione di liriche aspira a farsi poema, il passaggio si realizza solo laddove il disegno complessivo giunga alla perfetta coerenza di forma e temi. Inanellati uno sull'altro, i Poemi degli anni Venti traboccano di reciproche risonanze, vibrano degli stessi, elettrici impulsi, dominati come sono dalla volontà di oltrepassare le barriere della finzione per generare accadimenti e incontri palpabili, porre riparo a eventi già occorsi, istituire orizzonti inediti.» (dall'Introduzione di Paola Ferretti)
Vengo col vento Nord-Sud (lo so che non esiste, ma se serve - esiste!), con panni da viaggio,
- per-aere-vorticando, scheggia a rotta di collo! - Il sogno tre minuti dura. Mi affretto.
Con chi tu sia a letto - non bado! - Tre minuti. Da Oceano - ben piú a lungo viaggerei - fino a Mosca!
Tragitto - di fortuna, veloce, saettante: dal mio nel tuo sogno salto precipitando.” DRIVE